Pietre di Inciampo
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fi_decorso
ميلان, إيطاليا57,870 مساهمة
أبريل 2023
Nelle scorse settimane ho avuto modo di rivedere numerose pietre d'inciampo, tra cui quella del vigile Luigi Vacchini e quelle dei tre componenti della famiglia Latis - Leone, la moglie Annita Bolaffi e la figlia Liliana, tutti morti ad Auschwitz nel 1944 - alla cui posa assistetti l'anno scorso. In quell'occasione seppi anche dell'altro figlio, Giorgio Latis, sfuggito alla deportazione ma che, dopo essere entrato nella Resistenza, venne fucilato il 26 aprile 1945. Giorgio Latis era stato studente dell'Istituto Nicola Moreschi, da cui venne allontanato nel 1938 a seguito delle leggi razziali. Ebbene lo scorso 27 Aprile, nell'ambito delle celebrazioni per il 78° anniversario della Liberazione, mi sono recato all'Istituto Nicola Moreschi - dove peraltro mi diplomai parecchi decenni fa - per assistere all'inaugurazione di quattro targhe commemorative dedicate proprio all'ebreo e partigiano Giorgio Latis e agli altri studenti e docenti che, a causa delle leggi razziali, furono espulsi dalle loro aule.
Progettata da Giovanna Latis, ex alunna del Moreschi e architetta, la nuova opera riprende la struttura, il colore e il senso delle pietre d'inciampo disseminate nelle strade di tutta Europa in memoria dei cittadini deportati nei lager nazisti. Si tratta di una mensola in ferro brunito, una sorta di leggio su cui sono posate le quattro targhe con le iscrizioni commemorative.
La sobria ma densa cerimonia è stata per me, ex "moreschino", particolarmente commovente e significativa al pensiero di essere stato preceduto, magari nelle stesse aule, da sventurati coetanei come Giorgio Latis e i suoi compagni.
Progettata da Giovanna Latis, ex alunna del Moreschi e architetta, la nuova opera riprende la struttura, il colore e il senso delle pietre d'inciampo disseminate nelle strade di tutta Europa in memoria dei cittadini deportati nei lager nazisti. Si tratta di una mensola in ferro brunito, una sorta di leggio su cui sono posate le quattro targhe con le iscrizioni commemorative.
La sobria ma densa cerimonia è stata per me, ex "moreschino", particolarmente commovente e significativa al pensiero di essere stato preceduto, magari nelle stesse aule, da sventurati coetanei come Giorgio Latis e i suoi compagni.
كُتب بتاريخ 11 مايو 2023
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fi_decorso
ميلان, إيطاليا57,870 مساهمة
يناير 2023
Nel rispetto di quanto iniziato nel gennaio 2017 anche nel 2023 prosegue la posa in opera di nuove pietre d'inciampo. Quest'anno ne sono previste altre 26, facendo così salire a 171 il numero complessivo delle pietre installate a Milano.
Il 23 gennaio scorso ho assistito in Via Daniele Crespi 3 alla posa di quelle che portano i nomi di Ida Cases Valabrega e dei figli Aldo, Alma e Alberto Valabrega, tutti arrestati il 19 febbraio 1944 e deportati ad Auschwitz, da cui non fecero ritorno. La casa ove abitavano non esiste più, al suo posto c'è un'autofficina. Il ricordo però c'è ancora ed è mantenuto vivo da familiari e discendenti.
Lo stesso giorno sono state messe altre otto pietre d'inciampo in diverse zone della città, tra cui quelle di Luigi Bassi in Via Vincenzo Monti 92, Leo Giro in Via Passione 11 e Ferdinando De Capitani in Via Moscova 29.
Non si tratta di "cerimonie", ma di un sobrio quanto profondo esercizio di memoria fatto in autentico e commosso raccoglimento.
(*visitato 23 gennaio 2023*)
Il 23 gennaio scorso ho assistito in Via Daniele Crespi 3 alla posa di quelle che portano i nomi di Ida Cases Valabrega e dei figli Aldo, Alma e Alberto Valabrega, tutti arrestati il 19 febbraio 1944 e deportati ad Auschwitz, da cui non fecero ritorno. La casa ove abitavano non esiste più, al suo posto c'è un'autofficina. Il ricordo però c'è ancora ed è mantenuto vivo da familiari e discendenti.
Lo stesso giorno sono state messe altre otto pietre d'inciampo in diverse zone della città, tra cui quelle di Luigi Bassi in Via Vincenzo Monti 92, Leo Giro in Via Passione 11 e Ferdinando De Capitani in Via Moscova 29.
Non si tratta di "cerimonie", ma di un sobrio quanto profondo esercizio di memoria fatto in autentico e commosso raccoglimento.
(*visitato 23 gennaio 2023*)
كُتب بتاريخ 10 فبراير 2023
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fi_decorso
ميلان, إيطاليا57,870 مساهمة
نوفمبر 2022
Questa mattina, percorrendo Corso Magenta, mi sono fermato davanti alla casa al civico n. 55, dove abitavano Giuseppe Levi, Olga Lövvy Segre e Alberto Segre, rispettivamente nonni e padre della senatrice a vita Liliana, anche lei deportata ad Auschwitz ed unica sopravvissuta della famiglia.
Originariamente c'era solo la pietra d'inciampo di Alberto Segre, successivamente sono state aggiunte anche quelle dei suoi genitori.
Dopo una sosta in silenzioso raccoglimento ho proseguito pensieroso il cammino sotto un cielo cupo e un'insistente pioggerella.
Originariamente c'era solo la pietra d'inciampo di Alberto Segre, successivamente sono state aggiunte anche quelle dei suoi genitori.
Dopo una sosta in silenzioso raccoglimento ho proseguito pensieroso il cammino sotto un cielo cupo e un'insistente pioggerella.
كُتب بتاريخ 9 نوفمبر 2022
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Stefano91
ميلان, إيطاليا83,964 مساهمة
أكتوبر 2022
Alcuni giorni fa, tornando con mia moglie a rivedere le belle case stile Liberty di Porta Venezia, mi sono imbattuto in questa "pietra di inciampo" collocata sul marciapiedi opposto a Casa Galimberti.
Anche questa, come le tante altre che sono sparse per la città, ricorda che qui abitava una persona vittima della furia nazifascista.
Si commemora in questi giorni uno degli episodi più bui della seconda guerra mondiale in Italia, la deportazione degli Ebrei del ghetto di Roma. Mi fa piacere ricordare come a Milano non sia mai esistito un ghetto o un quartiere in cui dovessero risiedere gli Ebrei.
La distribuzione in tutta la città ci ricorda che, Italiani tra gli altri Italiani, gli Ebrei milanesi vivevano dove volevano.
Un tragico monito per non dimenticare.
Anche questa, come le tante altre che sono sparse per la città, ricorda che qui abitava una persona vittima della furia nazifascista.
Si commemora in questi giorni uno degli episodi più bui della seconda guerra mondiale in Italia, la deportazione degli Ebrei del ghetto di Roma. Mi fa piacere ricordare come a Milano non sia mai esistito un ghetto o un quartiere in cui dovessero risiedere gli Ebrei.
La distribuzione in tutta la città ci ricorda che, Italiani tra gli altri Italiani, gli Ebrei milanesi vivevano dove volevano.
Un tragico monito per non dimenticare.
كُتب بتاريخ 17 أكتوبر 2022
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fi_decorso
ميلان, إيطاليا57,870 مساهمة
يناير 2022
Come avviene ormai dal gennaio 2017 anche quest'anno, in occasione del Giorno della Memoria, verranno posate nuove Pietre d'Inciampo per mantenere vivo il ricordo di quanti furono deportati e uccisi nei campi di sterminio.
Per il 2022 ne sono previste 24, che portano così a 145 il numero totale delle pietre finora messe in opera a Milano.
Questa mattina ho assistito in Via Filippo Carcano 5 alla posa delle tre pietre intitolate a Leone Latis, alla moglie Annita Bolaffi Latis e alla figlia Liliana Latis. Arrestati in quanto ebrei nel novembre 1943 partirono il 30 gennaio 1944 con uno dei "convogli della morte", il n. 24, che arrivò ad Auschwitz-Birkenau il 6 febbraio. Qui Leone e Annita furono eliminati nella camera a gas il giorno stesso dell'arrivo, mentre Liliana risultava ancora viva nell'agosto 1944, ma poi non se ne ebbe più notizia. Della famiglia faceva parte anche Giorgio Latis, maggiore di un anno della sorella Liliana, che entrato nelle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà fu fucilato dai repubblichini il 26 aprile 1945 per la parte avuta nell'insurrezione di Torino. Una famiglia, dunque, totalmente sterminata.
Molto toccanti, come sempre, le vicende delle persone ricordate. Singolare quella di Ettore Barzini, figlio e fratello dei famosi giornalisti Luigi e Luigi jr., attivo nella Resistenza milanese nelle file di Giustizia e Libertà, arrestato l'11 dicembre 1943, deportato in vari lager fino a morire a Melk il 13 marzo 1945. La pietra è in Piazza Castello 20.
Non servono altre parole. C'è solo da riflettere su queste tragedie e non smettere mai di tramandarne la memoria.
(*visitato 26 gennaio 2022*)
Per il 2022 ne sono previste 24, che portano così a 145 il numero totale delle pietre finora messe in opera a Milano.
Questa mattina ho assistito in Via Filippo Carcano 5 alla posa delle tre pietre intitolate a Leone Latis, alla moglie Annita Bolaffi Latis e alla figlia Liliana Latis. Arrestati in quanto ebrei nel novembre 1943 partirono il 30 gennaio 1944 con uno dei "convogli della morte", il n. 24, che arrivò ad Auschwitz-Birkenau il 6 febbraio. Qui Leone e Annita furono eliminati nella camera a gas il giorno stesso dell'arrivo, mentre Liliana risultava ancora viva nell'agosto 1944, ma poi non se ne ebbe più notizia. Della famiglia faceva parte anche Giorgio Latis, maggiore di un anno della sorella Liliana, che entrato nelle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà fu fucilato dai repubblichini il 26 aprile 1945 per la parte avuta nell'insurrezione di Torino. Una famiglia, dunque, totalmente sterminata.
Molto toccanti, come sempre, le vicende delle persone ricordate. Singolare quella di Ettore Barzini, figlio e fratello dei famosi giornalisti Luigi e Luigi jr., attivo nella Resistenza milanese nelle file di Giustizia e Libertà, arrestato l'11 dicembre 1943, deportato in vari lager fino a morire a Melk il 13 marzo 1945. La pietra è in Piazza Castello 20.
Non servono altre parole. C'è solo da riflettere su queste tragedie e non smettere mai di tramandarne la memoria.
(*visitato 26 gennaio 2022*)
كُتب بتاريخ 26 يناير 2022
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Piero M
ميلان, إيطاليا815 مساهمة
أكتوبر 2021
Bellissima iniziativa per non dimenticare. Le pietre vengono apposte ogni anno in punti diversi dei marciapiedi.
كُتب بتاريخ 17 أكتوبر 2021
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ميلان, إيطاليا57,870 مساهمة
أغسطس 2021
Questa mattina, percorrendo Via Sant'Andrea, all'altezza del civico n. 14 ho notato una pietra d'inciampo in memoria di Fausto Levi, che qui lavorava nel proprio negozio di antiquariato, che all'epoca era il genere prevalente nella zona compresa tra questa via e quella della Spiga.
Tradito da un delatore, il 30 ottobre 1943 venne arrestato, poi torturato a Villa Triste e infine, il successivo 6 dicembre, deportato ad Auschwitz da cui non fece mai ritorno.
Oggi qui passanti e turisti si soffermano a curiosare nelle vetrine di lusso, senza accorgersi di questo piccolo ma potente monito incastonato nel suolo.
(vista il 7 agosto 2021*)
Tradito da un delatore, il 30 ottobre 1943 venne arrestato, poi torturato a Villa Triste e infine, il successivo 6 dicembre, deportato ad Auschwitz da cui non fece mai ritorno.
Oggi qui passanti e turisti si soffermano a curiosare nelle vetrine di lusso, senza accorgersi di questo piccolo ma potente monito incastonato nel suolo.
(vista il 7 agosto 2021*)
كُتب بتاريخ 7 أغسطس 2021
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fi_decorso
ميلان, إيطاليا57,870 مساهمة
يناير 2021
Anche quest'anno, come avviene dal 2017, nella ricorrenza del Giorno della Memoria verranno collocate nuove Pietre d'Inciampo. Ne sono state preparate 31, che sommate a quelle già in essere porteranno a 121 il loro numero totale nelle diverse zone della città.
Questa mattina ho assistito alla posa in opera delle prime quattro, intitolate rispettivamente a Olga e Ines Revere (in Viale Monza 90), a Romano Perelli (in Via Oxilia 13) e ad Arturo Colombo (in Via Cappellini 16).
Come sempre ho seguito ciascuna cerimonia con molta discrezione stando in disparte, ma spesso alla fine sono i parenti della vittima ad avvicinarsi per chiedermi se sono il discendente di qualche suo amico o collega, quasi per un commovente bisogno di condivisione del dolore e della memoria.
La novità di quest'anno è data da Instagram History, progetto che attraverso la diffusione virtuale di queste pietre con le biografie delle vittime intende trasmettere la memoria e i preziosi valori in essa custoditi.
(*visitato 29 gennaio 2021*)
Questa mattina ho assistito alla posa in opera delle prime quattro, intitolate rispettivamente a Olga e Ines Revere (in Viale Monza 90), a Romano Perelli (in Via Oxilia 13) e ad Arturo Colombo (in Via Cappellini 16).
Come sempre ho seguito ciascuna cerimonia con molta discrezione stando in disparte, ma spesso alla fine sono i parenti della vittima ad avvicinarsi per chiedermi se sono il discendente di qualche suo amico o collega, quasi per un commovente bisogno di condivisione del dolore e della memoria.
La novità di quest'anno è data da Instagram History, progetto che attraverso la diffusione virtuale di queste pietre con le biografie delle vittime intende trasmettere la memoria e i preziosi valori in essa custoditi.
(*visitato 29 gennaio 2021*)
كُتب بتاريخ 29 يناير 2021
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fi_decorso
ميلان, إيطاليا57,870 مساهمة
مايو 2020
Tra le nuove pietre d'inciampo posate lo scorso gennaio ci sono quelle intitolate a Umberto Recalcati e ad Andrea Schivo, rispettivamente in Viale Bligny 26 e in Piazza Filangieri 2, sulle quali mi sono soffermato questa mattina in rispettoso silenzio.
Entrambi deportati e uccisi per aver fatto parte della Resistenza, sia pure in forme diverse: il primo da politico socialista militante, il secondo come agente di custodia nel carcere di San Vittore.
Le novanta pietre d'inciampo installate a Milano sono tutte ben visibili, ma non vedo mai nessuno fermarsi a osservarle, tuttalpiù lo sguardo di qualche raro passante incuriosito nel vedermi intento a scattare le foto.
Eppure l'esercizio attivo della Memoria è parte essenziale del vivere civile e la storia spesso incredibile di questi autentici martiri un prezioso patrimonio comune.
Entrambi deportati e uccisi per aver fatto parte della Resistenza, sia pure in forme diverse: il primo da politico socialista militante, il secondo come agente di custodia nel carcere di San Vittore.
Le novanta pietre d'inciampo installate a Milano sono tutte ben visibili, ma non vedo mai nessuno fermarsi a osservarle, tuttalpiù lo sguardo di qualche raro passante incuriosito nel vedermi intento a scattare le foto.
Eppure l'esercizio attivo della Memoria è parte essenziale del vivere civile e la storia spesso incredibile di questi autentici martiri un prezioso patrimonio comune.
كُتب بتاريخ 22 مايو 2020
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fi_decorso
ميلان, إيطاليا57,870 مساهمة
يناير 2020
Come già in passato in prossimità del Giorno della Memoria, anche per il 2020 è in programma l'installazione di nuove Pietre d'Inciampo. Quest'anno ne sono previste 28, che portano così a 90 il numero totale di quelle presenti a Milano.
Lo scorso 13 gennaio nell'Aula consiliare a Palazzo Marino l'iniziativa è stata presentata dal presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, dalla senatrice a vita Liliana Segre e dal Presidente del Comitato Pietre d’Inciampo Marco Steiner, alla presenza di varie associazioni e di numerosi studenti che hanno partecipato attivamente all'incontro.
Le prime quattro pietre del 2020 sono state posate oggi, 15 gennaio, poco dopo le ore dieci di una mattina cupa e piovigginosa, davanti all'abitazione di Corinna Corinaldi Segre in Viale Bianca Maria 21 (a due passi dalla mia casa natale) e a quella di Pio, Giorgio ed Enrica Foà - padre e figli - in Via Carlo Botta 15. A occuparsene è stato come sempre l'infaticabile artista berlinese Gunter Demnig, ideatore del nobile e importante movimento internazionale per le Pietre d'Inciampo.
Particolarmente commovente la rievocazione delle tragiche vicende vissute da questi innocenti, trucidati nei campi di sterminio nazisti insieme a milioni di altri esseri umani che avevano la sola colpa di esistere.
Ho partecipato commosso alle toccanti commemorazioni odierne e, per quanto possibile, lo farò anche per le prossime.
Lo scorso 13 gennaio nell'Aula consiliare a Palazzo Marino l'iniziativa è stata presentata dal presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, dalla senatrice a vita Liliana Segre e dal Presidente del Comitato Pietre d’Inciampo Marco Steiner, alla presenza di varie associazioni e di numerosi studenti che hanno partecipato attivamente all'incontro.
Le prime quattro pietre del 2020 sono state posate oggi, 15 gennaio, poco dopo le ore dieci di una mattina cupa e piovigginosa, davanti all'abitazione di Corinna Corinaldi Segre in Viale Bianca Maria 21 (a due passi dalla mia casa natale) e a quella di Pio, Giorgio ed Enrica Foà - padre e figli - in Via Carlo Botta 15. A occuparsene è stato come sempre l'infaticabile artista berlinese Gunter Demnig, ideatore del nobile e importante movimento internazionale per le Pietre d'Inciampo.
Particolarmente commovente la rievocazione delle tragiche vicende vissute da questi innocenti, trucidati nei campi di sterminio nazisti insieme a milioni di altri esseri umani che avevano la sola colpa di esistere.
Ho partecipato commosso alle toccanti commemorazioni odierne e, per quanto possibile, lo farò anche per le prossime.
كُتب بتاريخ 15 يناير 2020
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