Chiesa di Santa Maria Annunciata
Chiesa di Santa Maria Annunciata
4
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3 تعليقات
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Vladimirto
ميلان, إيطاليا26,700 مساهمة
زوجان • مارس 2017
Interessante chiesa che si trova presso l'ospedale di San Carlo Borromeo nei pressi dello stadio di San siro ( ora Meazza).
Costruita nella seconda metà del 1900 in particolare dal famoso architetto Gio Ponti.
Interessante la forma ad esagono ,molto futuristica per quel periodo, anche le finestre hanno forme geometriche come quasi tutta la struttura.
Un'opera che mantiene la sua modernità anche dopo più di mezzo secolo.
Costruita nella seconda metà del 1900 in particolare dal famoso architetto Gio Ponti.
Interessante la forma ad esagono ,molto futuristica per quel periodo, anche le finestre hanno forme geometriche come quasi tutta la struttura.
Un'opera che mantiene la sua modernità anche dopo più di mezzo secolo.
كُتب بتاريخ 19 مارس 2017
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Stefano91
ميلان, إيطاليا85,885 مساهمة
زوجان • مارس 2017
Quando fu realizzato il nuovo ospedale dedicato a San Carlo Borromeo, in una zona periferica non distante dalla stadio di San Siro, alla metà degli anni Sessanta del Novecento, il famoso architetto Gio Ponti ne progettò la chiesa.
La volle distaccata dal corpo dell'ospedale, con una strana forma esagonale che ricorda la pianta del Grattacielo Pirelli, opera dello stesso architetto.
Curiosamente gli ingressi sono sui due lati lunghi.
Bello il rivestimento in piastrelle di colore tra il verde e il grigio.
L'ingresso principale, quello rivolto verso l'ingresso del complesso ospedaliero, è sormontato da una statue dell'Annunciazione.
La volle distaccata dal corpo dell'ospedale, con una strana forma esagonale che ricorda la pianta del Grattacielo Pirelli, opera dello stesso architetto.
Curiosamente gli ingressi sono sui due lati lunghi.
Bello il rivestimento in piastrelle di colore tra il verde e il grigio.
L'ingresso principale, quello rivolto verso l'ingresso del complesso ospedaliero, è sormontato da una statue dell'Annunciazione.
كُتب بتاريخ 7 مارس 2017
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Adrosas
ميلان, إيطاليا2,226 مساهمة
بمفردك • فبراير 2017
La chiesa di Santa Maria Annunciata è stata progettata e costruita tra il 1964 e il 1966 da Gio Ponti, con Antonio Fornaroli e Alberto Rosselli, come cappella dell’Ospedale San Carlo, realizzato in soli quattro anni in un quartiere periferico e popolare (San Siro, a pochi passi dallo stadio) e inaugurato nel 1967
Ponti voleva che la chiesa fosse un vascello-arca, un luogo di incontro tra l' uomo e Dio; e l’ha progettata - in modo che fosse autonoma, ma collegata con l’ospedale - con la forma di un esagono allungato (la pianta richiama quella del Pirellone), tagliato da due ingressi posti sul lato lungo al centro delle facciate, ai quali si accede tramite una scalinata, composti da quattro fornici sormontati da timpani triangolari.
Le facciate sono traforate da numerose finestre disposte su più ordini: a Nord (la facciata principale) le finestre sono esagonali, ma nell’ordine inferiore, l’esagono delle aperture è tagliato a metà e la finestra centrale posta sopra l’ingresso (un esagono più grande) è sfalsata rispetto alle altre e arricchita dalla statua dell’Annunciazione realizzata in bronzo da don Marco Melzi, sacerdote e scultore; a sud, le finestre sono rettangolari, tranne quella centrale che è un esagono e ha le stesse dimensioni di quella a Nord. Sul facciata posta a Sud si aprono una cappella e il battistero.
Le pareti esterne dell’edificio sono rivestite in piastrelle di ceramica modellate a punta di diamante, sui toni del grigio, che rifrangono la luce, mentre il tetto a capanna (alla cui sommità sono le tre croci, che si ritrovano anche all’interno) è rivestito con lastre di rame discendenti sulle facciate principali.
Gli elementi strutturali sono lasciati a vista, sia all’esterno sia all’interno, per accentuare la verticalità dell’edificio.
Lo spazio interno è formato da un’aula unica, lunga una cinquantina di metri con le due punte estreme rialzate, a richiamare ancora la forma della nave: l’altare (sotto cui è stata realizzata una cripta) è delimitato da una superficie scomposta in due piani inclinati, che funge da fondale e separa la chiesa dalla sagrestia e, più in alto, dal balcone del coro; su di essa sono presenti tre croci, analoghe a quelle presenti all’esterno, e la scritta in ferro del Padre Nostro in latino, eseguito con la stessa tecnica della Via Crucis collocata sulle pareti laterali.
L’aula, capace di contenere 600 persone, è stata curata in ogni particolare: pavimento – inarcato - in marmo verde apuano; intonaco sulle pareti e sul solaio interrotto dal grigio del cemento armato degli elementi strutturali, comprese le capriate della copertura; arredi (fonte battesimale in ferro, tabernacolo con metallo dorato e cristalli di rocca, leggio sono stati disegnati da Ponti e realizzati dalla scuola Beato Angelico; il bassorilievo in rame fuso della Madonna con bambino e la statua di bronzo di San Carlo per l’omonima cappella sono stati eseguiti da don Marco Melzi, di cui Ponti era amico); statue policrome in legno che raffigurano 22 Santi ospedalieri o della carità, opera di padre Costantino Ruggeri.
L’aula risulta accogliente e luminosa: riceve luce da aperture esagonali di diversa grandezza sulla parete Nord, rettangolari (ad eccezione di quella centrale) che ospita una bellissima, grande croce chiara che risalta su uno sfondo di vetri colorati (realizzata dalla ditta Venini, su disegno dello stesso Ponti, con la consulenza del pittore Toni Zuccheri), sulla parete rivolta a Sud.
Una chiesa (la terza progettata e realizzata, a Milano da Gio Ponti, dopo quella di San Luca Evangelista e di San Francesco al Fopponino) architettonicamente molto interessante, che parla di fede. E una bella costruzione. Perché a Milano ... c'è del bello anche in periferia!
Ponti voleva che la chiesa fosse un vascello-arca, un luogo di incontro tra l' uomo e Dio; e l’ha progettata - in modo che fosse autonoma, ma collegata con l’ospedale - con la forma di un esagono allungato (la pianta richiama quella del Pirellone), tagliato da due ingressi posti sul lato lungo al centro delle facciate, ai quali si accede tramite una scalinata, composti da quattro fornici sormontati da timpani triangolari.
Le facciate sono traforate da numerose finestre disposte su più ordini: a Nord (la facciata principale) le finestre sono esagonali, ma nell’ordine inferiore, l’esagono delle aperture è tagliato a metà e la finestra centrale posta sopra l’ingresso (un esagono più grande) è sfalsata rispetto alle altre e arricchita dalla statua dell’Annunciazione realizzata in bronzo da don Marco Melzi, sacerdote e scultore; a sud, le finestre sono rettangolari, tranne quella centrale che è un esagono e ha le stesse dimensioni di quella a Nord. Sul facciata posta a Sud si aprono una cappella e il battistero.
Le pareti esterne dell’edificio sono rivestite in piastrelle di ceramica modellate a punta di diamante, sui toni del grigio, che rifrangono la luce, mentre il tetto a capanna (alla cui sommità sono le tre croci, che si ritrovano anche all’interno) è rivestito con lastre di rame discendenti sulle facciate principali.
Gli elementi strutturali sono lasciati a vista, sia all’esterno sia all’interno, per accentuare la verticalità dell’edificio.
Lo spazio interno è formato da un’aula unica, lunga una cinquantina di metri con le due punte estreme rialzate, a richiamare ancora la forma della nave: l’altare (sotto cui è stata realizzata una cripta) è delimitato da una superficie scomposta in due piani inclinati, che funge da fondale e separa la chiesa dalla sagrestia e, più in alto, dal balcone del coro; su di essa sono presenti tre croci, analoghe a quelle presenti all’esterno, e la scritta in ferro del Padre Nostro in latino, eseguito con la stessa tecnica della Via Crucis collocata sulle pareti laterali.
L’aula, capace di contenere 600 persone, è stata curata in ogni particolare: pavimento – inarcato - in marmo verde apuano; intonaco sulle pareti e sul solaio interrotto dal grigio del cemento armato degli elementi strutturali, comprese le capriate della copertura; arredi (fonte battesimale in ferro, tabernacolo con metallo dorato e cristalli di rocca, leggio sono stati disegnati da Ponti e realizzati dalla scuola Beato Angelico; il bassorilievo in rame fuso della Madonna con bambino e la statua di bronzo di San Carlo per l’omonima cappella sono stati eseguiti da don Marco Melzi, di cui Ponti era amico); statue policrome in legno che raffigurano 22 Santi ospedalieri o della carità, opera di padre Costantino Ruggeri.
L’aula risulta accogliente e luminosa: riceve luce da aperture esagonali di diversa grandezza sulla parete Nord, rettangolari (ad eccezione di quella centrale) che ospita una bellissima, grande croce chiara che risalta su uno sfondo di vetri colorati (realizzata dalla ditta Venini, su disegno dello stesso Ponti, con la consulenza del pittore Toni Zuccheri), sulla parete rivolta a Sud.
Una chiesa (la terza progettata e realizzata, a Milano da Gio Ponti, dopo quella di San Luca Evangelista e di San Francesco al Fopponino) architettonicamente molto interessante, che parla di fede. E una bella costruzione. Perché a Milano ... c'è del bello anche in periferia!
كُتب بتاريخ 1 مارس 2017
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